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Dopo aver introdotto all’interno di questo primo articolo questa straordinaria tecnica passiamo ora ad analizzare tutte le varianti di questa pesca.

Come già detto in precedenza l’essenza del feeder sta proprio nel pasturatore (che puoi acquistare cliccando qui), quindi cambiando questo indispensabile oggetto varieremo il nostro assetto e la tipologia di pastura che potremo impiegare.

La montatura è generalmente molto simile per tutti i tipi di pasturatori tranne che per il method. Sulla lenza madre viene applicato un attacco scorrevole che consentirà di cambiare velocemente il pasturatore, seguiranno 2 stopper in silicone che fungono da paracolpo e una brillatura di circa 10/15 cm a cui collegheremo una girella. A quest’ultima andrà legato il terminale (generalmente di 150 cm e diametro variabile in base ai pesci che andremo ad insidiare) su cui è preferibile fare anche in questo caso una piccola brillatura (circa 7/10 cm). L’amo varierà in base all’esca. In genere si tende a scegliere ami abbastanza robusti poiché potremo allamare pesci di notevoli dimensioni.

Esistono 5 tipi diversi di pasturatore: block-end, open-end, cage feeder, method feeder e floating feeder.

Passiamo ora ad analizzarli uno per uno e a capire su quali condizioni deve basarsi la scelta.

I primi 3 tipi di pasturatori si basano tutti sullo stesso principio ovvero quello di presentare l’esca su un fondo di pastura ed è ottimo per tutti i tipi di pesci grufolatori.

Block-end: è il classico pasturatore generalmente in plastica che ha un’estremità chiusa “fissa” e l’altra removibile tramite un tappo. Su tutto il corpo presenta dei buchi e proprio per questo si presta alla pasturazione con bigattini che dopo il lancio inizieranno ad uscire dai fori. Per una fuoriuscita più lenta delle larve basterà chiudere alcuni fori con del nastro isolante. Generalmente è preferibile scegliere questi pasturatori con il tappo “a vite” che consentono di forzare i lanci e garantiscono un’ottima tenuta.

Open-end: molto simile al precedente, ha la particolarità di avere entrambe le estremità aperte e dei fori sui lati. Esso ci permette di inserire al suo interno della pastura più o meno pressata in base ai tempi di sfaldamento desiderati. In acque veloci ovviamente presseremo bene la pastura perché la corrente passando dai fori farà dissolvere in poco tempo lo sfarinato, al contrario in acque pressoché ferme dovremo pressarlo poco perché non ci sarà alcuna forza disgregante. L’inserimento di bigattini nella pastura aumenterà il potere attrattivo ma anche la velocità di sfaldamento.

Cage feeder: si basa sullo stesso principio dell’open-end solo che in questo caso le pareti laterali sono formate da “griglie” che aumentano notevolmente la superficie a contatto con l’acqua. Questi pasturatori sono ideali per acque poco veloci proprio perché consentono un’ottima velocità di sfaldamento. In caso di forte corrente meglio montare un open-end classico

Method feeder: Il method si stacca un po da quella che è il principio dei pasturatori precedentemente descritti. I pasturatori da method sono realizzati esclusivamente per l’inserimento di sfarinati. Ne esistono di 2 tipi: quelli a “molla” nei quali la pastura si va ad incastrare fra le spire e quelli a “stampino” chiamati cosi perché la pastura va pressata con uno stampino appunto. In questi casi in genere viene realizzato un terminale molto corto (massimo 8 cm) e l’esca va inserita nel nostro pasturatore in mezzo allo sfarinato pressato. Quando il pesce andrà sulla nostra pastura inavvertitamente risucchierà anche l’esca con l’amo. Questa tecnica è spesso rivolta a pesci di lago come carpe, breme ma è spesso usata in mare per la pesca del cefalo.

Floating feeder: il floating feeder è una variante innovativa ma si basa sullo stesso principio. Come pasturatori vengono impiegati i “chompers” simili ai block-end ma con una protuberanza su un lato che gli permetterà di galleggiare! Esatto, questi pasturatori galleggiano e fanno cadere la pastura dall’alto creando una scia (di pastura, pellet o bigattini) in mezzo ai quali si confonderà l’innesco. Il terminale infatti privo di piombo affonderà lentamente e in modo molto naturale. L’uso di questa tecnica però è abbastanza riservato alle acque ferme o lente perché la corrente se troppo sostenuta spargerà male la pastura e alzerà molto il terminale. Il floating feeder è molto indicato per tutti i pesci che stazionano a mezz’acqua o che mangeranno volentieri in caduta come ad esempio occhiate, aguglie, lecce stella ma anche carpe. Le mangiate in questo tipo di feeder piu che negli altri saranno molto violente e soprattutto rapide. Se i pesci sono in zona passeranno poche decine di secondi per avere i primi attacchi.

Samuele – Noi Siamo Pescatori

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