Molte volte abbiamo sentito i grandi della pesca distinguere trout area e light spinning, ammonendo chi, forse per poca esperienza, aveva raggruppato queste due discipline sotto la tecnica dello spinning. Ma c’è davvero differenza?
Innanzi tutto possiamo affermare con certezza che trout area e light spinning sono due discipline completamente diverse, che si incontrano solamente per la scelta della montatura iniziale. Il trout area è un tipo di pesca, come facilmente intuibile dal nome, mirato a pescare le trote. Proviene dal giappone e prevede l’utilizzo di ondulanti (foto in basso), delle esche di metallo che emettono vibrazioni e scintillano alla luce del sole. Possono essere delle più svariate colorazioni; solitamente le loro dimensioni non superano i sei centimetri e non sono più pesanti di cinque grammi.
ll trout area viene definita dai giapponesi una tecnica nobile, per il modo in cui viene trattata la preda. Infatti non sono consentite ancorette o ami con ardiglione, ma solamente ami singoli barbless (senza ardiglione). Inoltre il pesce deve essere guadinato usando una rete di gomma o di silicone, per non danneggiare la pelle della trota.
La grande differenza che intercorre tra trout area e light spinning sta nel tipo di esca. Il light spinning infatti, a differenza del trout area, non si limita all’utilizzo di ondulanti e crank (piccoli pesciolini di resina o di plastica), ma ha una vasta gamma di esche, tutte comunque rigorosamente artificiali, che spaziano dalle gomme di silicone innescate su ami piombati in tungsteno, fino alle mosche pesate, per la nuovissima tecnica dello spinfly.
Anche le prede sono differenti, infatti mentre il trout area si limita alle trote in piccoli laghetti rigorosamente di taglia non superiore al mezzo chilo, il light spinning si presta ad essere praticato anche in diverse occasioni, come ad esempio nelle cacciate di occhiate, saraghi, alose ecc., grazie all’utilizzo di microjig e shad su testine piombate.
Tuttavia esiste anche un punto di contatto tra queste due discipline. Infatti sia nel trout area, sia nel light spinning viene utilizzata attrezzatura super leggera. Le canne, monopezzo o bipezzo, non superano mai i due metri e quaranta, mentre i mulinelli sono al massimo di taglia 2000. Ovviamente anche i fili devono essere abbastanza sottili, in modo da poter lanciare esche molto leggere (a volte anche meno di mezzo grammo!), quindi ci si orienta per un nylon compreso tra lo 0.14 e lo 0.18, mentre per una treccia tra lo 0.02 e lo 0.06, con ovviamente un terminale in fluoro tra lo 0.14 e lo 0.16.
Per quanto riguarda l’azione delle canne si prediligono fast e ultra fast tra 0 e 5 grammi, per quanto riguarda la pesca con hard bait. Se invece ci si vuole indirizzare verso una pesca dedicata alle soft bait, quindi siliconici e gomme, potrebbe essere necessaria una canna solid tip (con la vetta in carbonio pieno), per una migliore sensibilità a tutte le mangiate.
Sostanzialmente tra trout area e light spinning le differenze stanno nelle prede e nelle esche utilizzate. Ovviamente se si è alle prime armi potrebbe essere normale incappare in piccoli errori, ma senza paura: sbagliando si impara!
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