A tutti sarà capitato entrando in un negozio di pesca di trovarsi davanti al grande scaffale degli ami, ma quanti ce ne sono?! ami a paletta, ami ad occhiello, gambo lungo gambo corto, ami che costano poco e ami che costano tanto, ma come scegliere quello più adatto alle nostre esigenze?
Ogni amo ha le sue caratteristiche studiato per quel tipo di pesca e pesce, quindi diciamo che la scelta la dovrai fare tu in base a quello che dovrai andare a pescare.
AMO A PALETTA
L’amo a paletta si presenta appunto col gambo in alto schiacciato, compromettendo un pò la sua rubustezza ma comunque il suo carico di rottura rimane sempre alto, perchè i materiali con cui vengono realizzati sono degli acciai molto robusti.
Il lato negativo che può presentare è appunto la paletta che essendo schiacciata una volta fatta la legatura del nylon sulla paletta, quest’ultima potrebbe rovinare la nostra lenza e quindi compromettere il combattimento con la nostra preda, ovviamente stiamo parlando di nylon sottili poi più il nylon è grande e più questo rischio diminuisce,
Il lato positivo di questo amo è che innescando anellidi riusciamo a coprirlo tutto nascondendolo bene, cosa che con l’amo ad occhiello possiamo si farlo ma rischiamo di compromettere il verme spaccandolo a metà, o facendo comunque fatica ad inserirlo.
AMO AD OCCHIELLO
l’amo ad occhiello inizialmente veniva prodotto solo per misure grandi, la tecnologia ancora non era ai livelli di oggi e quindi quella curvatura appunto sul gambo era molto difficile da fare per gli ami di misura più piccola, ad oggi invece troviamo qualsiasi misura ad occhiello.
Il nato negativo di quest’amo è che innescando anellidi, specialmente per la pesca in mare come ad esempio l’arenicola e quindi molto sottile c’è una forte probabilità che si spacchi e quindi ci vedremmo costretti ad innescarne un altra, considerando però i costi di queste esche forse è meglio optare per un amo a paletta.
Il lato positivo invece è che è molto più sbrigativo da montare, facendo un bel nodo palomar abbiamo la sicurezza di creare un nodo molto robusto, e che difficilmente si romperà in fase di recupero.
Al prossimo articolo e grazie per la lettura!
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